Corno alle Scale, destinazione turistica in Emilia Romagna, è diventato un caso di studio nella tesi di laurea di Gaia Mambrini e Gloria Parisi che propongono una strategia di adattamento della programmazione turistica al cambiamento climatico.
Un progetto di sviluppo turistico bike-friendly realizzato all’interno del laboratorio di progettazione del paesaggio condotto dalle laureande dell’università di Ferrara presso il Dipartimento di Architettura con la supervisione dei relatori Prof. Arch. Luca Emanueli e Prof. Arch. Gianni Lobosco e correlatore Sergio Battistini.


Obiettivi dello studio
Lo studio intende riqualificare il comprensorio sciistico del Corno alle Scale dandogli una spinta verso un turismo più costante, donando all’area maggiore attrattività e fruibilità.
Lo scopo del progetto dell’area CS 365 è infatti quello di creare più opportunità di frequentazione nell’attesa dell’abbandono forzato delle piste da sci a causa dell’innalzamento delle LAN aumentando così le presenze turistiche provando a renderle costanti durante tutto l’anno
Il progetto
Come nasce
L’esigenza di differenziare l’offerta turistica locale nasce dalla criticità intrinseca dell’area oggetto di studio e cioè dal peggioramento climatico globale che provoca innalzamenti delle temperature. ln tal caso il problema più invasivo consiste nell’innalzamento della Linea di Affidabilità della Neve (LAN) cioè l’altitudine che garantisce spessore e durata sufficienti dell’innevamento stagionale.
Le principali problematiche riscontrabili dal punto di vista turistico sono riconducibili principalmente alla riduzione delle presenze nella stagione invernale a causa delle sempre più limitate precipitazioni di neve, che causano un aumento dei costi di messa in esercizio e manutenzione degli impianti che comportano minori entrate, conseguentemente, costi maggiori per chi pratica sport invernali e conseguente minore attrattività dell’area in generale.
L’idea progettuale
Considerate ed esaminate tutte le caratteristiche dell’area, le laureande propongono una visione futuristica di programmazione turistica territoriale in cui la praticabilità degli sport invernali nel Comprensorio risulta compromessa – rimarrebbero infatti praticabili tramite l’innevamento naturale solamente 600 metri di piste da sci, in quanto localizzati al di sopra della LAN dei 1.800 metri.
Da qui scaturisce l’idea di provare a mantenere il turismo nell’area di studio inserendo uno sport alternativo, la mountain-bike, praticabile 365 giorni l’anno e che consenta la riqualificazione e il riutilizzo delle infrastrutture e dei servizi già presenti in loco contrastandone l’abbandono turistico al quale è proiettato, da qui l’idea di nominare tale strategia CS 365.


Gli interventi che vengono proposti in CS 365, sono in funzione del trascorrere del tempo, non sono interventi ad effetto immediato e, di conseguenza, non sono impattanti sul territorio.
La strategia di progetto propone la realizzazione di piste da MTB in trail e skill park per i più piccoli, che daranno l’opportunità al comprensorio di avere attività turistica durante tutto l’anno: riqualificando i servizi e l’attrezzatura che attualmente sono già in uso e integrandoli con quanto necessario per migliorare la qualità turistica.
Gli impianti di risalita, già attualmente funzionanti, possono essere facilmente adattati all’utilizzo con la mountain-bike tramite l’installazione di un apposito gancio che permette il facile trasporto dell’attrezzatura fino in vetta.
Per poter completare e rendere compiuta la riqualificazione dell’area di progetto si è deciso di intervenire sui due rifugi abbandonati, rendendoli nuovamente fruibili al pubblico e dando così modo di integrare i servizi già esistenti.
Il ruolo di Sergio Battistini
Grazie a Sergio Battistini, Project Manager & Bike Specialist dell’azienda DOLOMEET, che con grandissimo entusiasmo e non poca pazienza ci ha fatto conoscere l’immenso mondo della Bike e ci ha trasmesso tutta la passione per lo sport della MTB e la cura per il territorio che tutto il suo staff ha adottato come filosofia aziendale.
Gaia e Gloria